L’intervento di chirurgia plastica alle palpebre superiori (blefaroplastica superiore) consente di correggere eventuali eccessi di cute e/o di grasso (palpebre pesanti o grinzose e borse) localizzati alle palpebre superiori conferendo un aspetto meno “vecchieggiante” alla regione palpebrale e un’espressione degli occhi meno affaticata.
Limiti e possibili procedure alternative
La blefaroplastica superiore non corregge l’abbassamento dei sopraccigli. Il loro sollevamento può essere ottenuto mediante lifting del sopracciglio o trattamento con tossina botulinica
Rugosità della pelle e “zampe di gallina” presenti nella regione delle tempie possono essere corrette solo parzialmente con la blefaroplastica. Una loro correzione più completa richiede un trattamento con tossina botulinica o con laser CO2; la presenza di un solco palpebrale superiore eccessivamente profondo può essere corretto con la tecnica del lipofilling
Esecuzione
- Anestesia locale.
- Durata: 1 ora.
- Procedura:
Rimozione della cute in eccesso prolungando l’incisione della pelle 10mm circa oltre l’angolo laterale dell’occhio possibilmente in corrispondenza di una ruga preesistente.
- Ove necessario, rimozione di tessuto muscolare e di grasso in eccesso: l’eventuale striscia di muscolo asportato può essere utilizzato come riempitivo per attenuare rughe o pieghe cutanee di altre regioni del volto.
- Sutura con filo sottile in corrispondenza del nuovo solco palpebrale.
Preparazione
- 2 settimane prima: sospendere assunzione di medicinali contenenti acido acetilsalicilico (es. Alka Seltzer, Ascriptin, Aspirina, Bufferin, Carin, Cemirit, Vivin C, etc.) o Vitamina E.
Condizioni post-operatorie
- Nelle prime 12-24 ore: lieve dolore, raramente presente; fuoriuscita di gocce di siero o di sangue dalle ferite; difficoltà di chiusura completa delle palpebre, talora diplopia (visione sdoppiata).
- I punti di sutura vengono rimossi 3-4 giorni dopo l’intervento.
- Nei primi 3-4 giorni: gonfiore alle plapebre; presenza di ecchimosi che possono permanere per 4-5 settimane.
- Per i primi 10 giorni irritazione e rigidità delle palpebre. Va evitato l’uso di lenti corneali e l’eccessivo sforzo della vista.
- La guida dei veicoli può essere ripresa dopo la rimozione delle suture.
- L’attività lavorativa e i rapporti sociali possono essere ripresi dopo 7-10 giorni.
- Nelle prime settimane sono possibili: eccessiva lacrimazione, sensibilità alla luce ed al vento, alterazioni della visione.
Possibili complicazioni
- Ematoma: può insorgere nelle prime 12-24 ore dopo l’intervento; può richiedere la riapertura delle ferite per eliminare i coaguli.
- Infezioni: sono rare e generalmente dominabili con gli antibiotici.
- Irritazione oculare con lacrimazione e secchezza corneale.
- Formazione di piccole cisti: possono essere rimosse con una manovra molto semplice che non richiede anestesia.
- Asimmetria palpebrale: condizione di norma transitoria spesso preesistente all’intervento.
Le cicatrici cutanee sono poco visibili, perché nascoste nelle pieghe naturali delle palpebre.
- Cicatrici ipertrofiche (arrossate e rilevate): possono imprevedibilmente svilupparsi in pazienti con una eccessiva reattività cutanea o in caso di infezione della ferita. Andranno trattate con specifiche pomate ed eventualmente con infiltrazioni di cortisone.
- Cicatrici inestetiche e di cattiva qualità possono essere corrette con un intervento in anestesia locale dopo aver atteso un congruo periodo di tempo (8-12 mesi dall’intervento di riduzione).
Risultati e loro durata
La chirurgia delle palpebre ritarda e rallenta i processi di invecchiamento. Col passare del tempo la pelle perde inevitabilmente la sua originaria elasticità e tende a divenire sovrabbondante, con un ritmo variabile da persona a persona. La durata del risultato, mediamente di 10 anni, è individuale, in relazione a fattori costituzionali.