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RIMOZIONE TATUAGGI

Storicamente i tatuaggi venivano rimossi mediante l’abrasione della cute utilizzando del sale o delle frese, oppure mediante causticazione o elettrocoagulazione, con inevitabile produzione di cicatrici permanenti e, frequentemente, incompleta rimozione del pigmento. Un’alternativa era rappresentata dall’asportazione chirurgica del tatuaggio, con produzione di cicatrici di scadente qualità.

Dagli anni ’80 è stato introdotto l’utilizzo di alcuni laser (Argon, CO2) che, a causa della scarsa selettività, producevano comunque cicatrici e rimozioni incomplete del pigmento.

Attualmente la rimozione dei tatuaggi viene eseguita con laser Q-switchati (laser Q-S), cioè strumenti che producono un impulso laser di brevissima durata (nanosecondi, cioè alcuni miliardesimi di secondo). Tali impulsi distruggono le cellule entro le quali sono accumulati i granuli di pigmento, spezzandoli in frammenti (da 10 a 100) più piccoli che, nel corso dei giorni e/o settimane successivi, vengono smaltiti nei liquidi corporei e/o da cellule migranti della pelle. Ripetuti trattamenti, distanziati da un congruo periodo di tempo (in genere un mese), consentono quindi di perseguire la progressiva, spontanea scomparsa del tatuaggio. L’emissione di impulsi di durata brevissima consente di evitare surriscaldamenti della pelle e quindi cicatrici (fototermolisi selettiva).

Il laser Neodimio-Yag Q switchato appartiene all’ultima generazione dei laser Q-S; consente di emettere, a scelta, raggi di 4 diverse lunghezze d’onda, ciascuna specifica per la rimozione di un colore diverso. Il raggio di lunghezza d’onda 1064 nm (nanometri) è specifico per i colori nero, marrone e blu scuro, il raggio da 532 nm per i colori rosso, arancione e viola, il 585 per l’azzurro e il 650 per il verde e il giallo.

Esecuzione

  • Anestesia: locale mediante applicazione di crema anestetizzante sulla parte da trattare 30 minuti prima della seduta.
  • Durata: in funzione della superficie del tatuaggio da rimuovere: una superficie quadrata di 4 cm di lato richiede una decina di minuti.
  • Procedura:
  • Il laser Q-S non cancella il tatuaggio come la gomma cancella il segno di una matita. Sono necessarie diverse sedute distanziate di circa un mese. tatuaggio sul dorsoIl numero delle sedute dipende da diversi fattori:
    • Il tipo di tatuaggio: i tatuaggi professionali sono normalmente più difficili da rimuovere a causa della maggior profondità del pigmento e della sua elevata densità.
    • Il colore del tatuaggio: il verde e soprattutto il giallo, talora presenti nei tatuaggi multicolore, sono i colori più difficili da rimuovere.
    • L’età del tatuaggio: i tatuaggi più vecchi sono più facili da eliminare rispetto a quelli più recenti, perché il corpo ha già eliminato una parte del pigmento.
  • Non è predittibile il numero di sedute necessarie e sufficienti a rimuovere un tatuaggio. Nei casi più facili esse variano da 2 a 4. In quelli più difficili fino ad 8 o 12 sedute.

Controindicazioni al trattamento

  • Pazienti con cute olivastra, mulatti o neri: alto rischio di alterazioni della pigmentazione
  • Soggetti con riconosciuta tendenza a sviluppare cicatrici ipertrofiche o cheloidee
  • Presenza di infezioni attive della pelle.
  • Stagioni calde e troppo soleggiate (primavera avanzata, estate)
  • Tatuaggi cosmetici(sopracciglia, labbra, areole, camouflage di cicatrici etc) di colore rosa-marron-arancio. Tali tatuaggi spesso contengono zinco ed ossido di titanio e se trattati con il laser Q-S si anneriscono drammaticamente.

Periodo post-trattamento

  • Fastidio o bruciore nelle prime 24 ore.
  • Formazione di croste e bollicine sulla pelle trattata nei primi 3-10 giorni.
  • Applicazione di unguenti antibiotici sulla parte trattata fino alla guarigione (3-10 giorni)
  • Per 15 giorni: rossore della pelle
  • Per 1 mese: evitare la diretta esposizione al sole ed alle temperature estreme della cute trattata.

Possibili complicazioni

  • Infezioni cutanee:
    • herpes virus: i portatori sani debbono assumere farmaci antivriali prima dell’intervento
    • infezioni batteriche: utilizzo di unguenti antibiotici dopo l’intervento

Le infezioni sono possibili a seguito di qualsiasi procedura traumatica eseguita sulla pelle, ed i farmaci sopra riportati sono generalmente, ma non sempre, sufficienti per prevenirle, col rischio di produzione di cicatrici.

  • Eritema persistente, discromie (ipo- o iperpigmentazione delle cute trattata): possono essere provocate, nel corso delle prime settimane successive al trattamento, dalla diretta esposizione al freddo eccessivo o ad eccessive fonti di calore e al sole troppo forte.

Risultati e loro durata

Nel migliore dei casi, a completamento del ciclo di trattamento, potrà residuare, in corrispondenza del tatuaggio rimosso, una sorta di ombra chiamata “fantasma del tatuaggio”. Essa potrà permanere alcuni anni o anche per sempre.

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